Speleologia - Alla scoperta di Civitella Roveto

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Speleologia

                          candidati a Civitella Guides
    
Fabio Bussi

Esistono pochissimi luoghi sulla terra che non siano stati visitati dall’uomo, si direbbe che è ormai esaurito lo spazio per l’esplorazione geologica.
Eppure a volte delle sorprese arrivano da luoghi insospettabili e magari a noi vicini. Chi potrebbe dire che la Valle Roveto nasconda ancora dei tesori naturali? Ebbene ... I monti Ernici costituiscono un massiccio Calcareo caratterizzato in prevalenza da rocce calcaree affioranti.
Tutti i massicci di questo tipo sono caratterizzati dal cosiddetto fenomeno carsico, dalla presenza cioè di profonde incisioni e da cavità sotterranee dovute alla solubilità in acqua delle rocce calcaree, che sono composte in prevalenza di carbonato di calcio. In questo ambiente si nota in genere la totale mancanza di corsi d’acqua superficiali in quota e l’esistenza di imponenti e complessi sistemi idrici sotterranei. Pozzi, gallerie, caverne, laghi che raccolgono le acque di fusione della neve mediante doline ed inghiottitoi, le trasportano attraverso le viscere della montagna a distanze anche rilevanti, fino a restituirle nelle risorgenze (es. Zompo dello Schioppo) o sorgenti.
Di questi sistemi sotterranei, vecchi milioni di anni, ne esistono molti, alcuni attivi, altri invece fossili, abbandonati dall’acqua che con il tempo ha trovato nuovi percorsi. Qualche volta la natura ci regala la possibilità di visitare questi ambienti, spesso colmi di stupende concrezioni, concedendoci degli ingressi che si manifestano sotto forma di grotte o di pozzi verticali.
Di questo affascinante mondo sotterraneo si occupa la SPELEOLOGIA, una disciplina per metà sportiva, per metà scientifica, che offre al dilettante come allo studioso la possibilità di studiare le cavità naturali e le strutture che il tempo vi ha costruito, i corsi d’acqua che vi scorrono, le rare specie animali e vegetali che le popolano, i segni di animali del passato e di uomini preistorici che vi si possono trovare.
La storica mancanza di speleologi locali in Valle Roveto, ha fatto sì che il versante abruzzese degli Ernici restasse pressoché inesplorato.
Qualche rara campagna esplorativa è stata condotta in passato da speleologi romani ed aquilani, ma per ottenere buoni risultati è necessaria la presenza in loco di speleologi che raccolgano le segnalazioni, valutino vecchi racconti ed improbabili leggende, conducano sistematiche perlustrazioni, tutto al fine di individuare possibili ingressi. Sono molto importanti a tal fine i buchi nel terreno dai quali esce aria, il segno inequivocabile dell’appartenenza del buco stesso ad un ampio sistema sotterraneo.
Sono stati sufficienti alcuni mesi di sporadica attività di ricerca, condotta dal neonato Gruppo Speleologico del CAI Sezione Valle Roveto, per evidenziare l’enorme potenzialità della zona. Alcune cavità di discreto interesse sono state visitate, attualmente è in corso l’esplorazione, congiuntamente al Gruppo Grotte della Sezione CAI dell’Aquila, di due importanti pozzi siti nel versante Sud del Monte Viglio e ci sono molte altre segnalazioni da verificare.
Purtroppo il numero di speleologi costituenti il gruppo è ancora esiguo e di conseguenza l’attività procede a rilento. Per dare nuova linfa alla speleologia rovetana la Sezione CAI Valle Roveto ha in programma l’organizzazione di corsi tenuti da istruttori della Scuola Nazionale di Speleologia del CAI, finalizzati all’acquisizione delle nozioni tecniche e scientifiche per una sicura e soddisfacente pratica speleologica e rivolto a chi intenda collaborare all’ultima delle autentiche attività esplorative,
compiuta nelle caverne della terra per amore di conoscenza dell’ambiente.

 
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