Monte Viglio - Alla scoperta di Civitella Roveto

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Monte Viglio

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Il monte Viglio con i suoi 2.156 metri è la vetta più alta nel territorio comunale di Civitella. Esso fa parte della catena dei monti Càntari, spartiacque per una lunghezza di circa 10 chilometri tra il Lazio e l’Abruzzo, e più precisamente tra le province di Frosinone e L’Aquila.
Il comune di Civitella Roveto infatti ad est confina totalmente con la regione Lazio.
La catena dei Càntari ha inizio a nord dal valico della Serra S. Antonio (1.608 m) e (facendo un percorso virtuale) sale di quota e raggiunge il Monte Piano (1.838 m). Da qui sale ancora  fino ad arrivare a diverse cime, i Càntari, che da 1.992 m. arrivano fino alla cima più alta di 2.103 m. Tutte queste vette non hanno topograficamente un nome specifico anche se la cima più alta del gruppo, ben visibile dal paese è sempre stata chiamata dai civitellesi “gliu càntano”.
Da queste vette si gode una
su Civitella e su quasi tutta la valle Roveto, e nelle giornate limpide si vedono anche le cime del Gran Sasso d’Italia.





P
roseguendo per il percorso sempre in direzione sud, dopo aver superato una grande mole rocciosa denominata il Gendarme, si arriva alla vetta più alta della catena dei Càntari: il monte Viglio.
Su questa cima è presente una croce di ferro
ed un piccolo ripostiglio, all’interno del quale un raccoglitore conserva le note che scrivono coloro che si inerpicano su questi monti.
Sul lato abruzzese guardando in basso, la montagna è quasi a picco sulla valle; sul lato laziale invece è presente  una grande dolina
quasi pianeggiante, della grandezza di un campo di calcio.  
Anticamente si diceva che da questa vetta era possibile scorgere la cupola di S. Pietro; oggi con lo smog che permane sulla città di Roma pur utilizzando strumenti ottici è praticamente impossibile.
Spesso si indica il monte Viglio come cima più alta dei monti Simbruini. In realtà ciò è errato in quanto i Simbruini si trovano più a est, totalmente nel territorio del Lazio, nella parte interessata dal “Parco Naturale Regionale Monti Simbruini” mentre la catena dei Cantari è una catena morfologicamente a sé stante.
Continuando il nostro itinerario virtuale, sempre in direzione sud sud-ovest, si comincia a scendere fino ad arrivare a Monte Pratiglio (1.884 m.) e dopo la depressione della Valle del Pratiglio si risale nuovamente fino alla cima della Femmina Morta (1.720 m.) fino ad arrivare al Monte Crepacuore (1.997 m.) che è la fine naturale della catena dei Cantari.
Numerosi sono i "nevai" che si trovano sulla catena dei Càntari. In anni in cui le precipitazioni nevose sono più intense essi sopravvivono alla stagione estiva.
Quando ancora non esistevano i frigoriferi, i gelatai che venivano a Civitella durante la festa patronale (S. Giovanni Battista che si festeggia il 24 giugno), incaricavano giovani esperti di montagna per andare a raccogliere la neve per fare gelati e sorbetti. Mio nonno mi raccontava che per guadagnare dei soldi da poter spendere alla festa diverse volte era andato sul Viglio a raccogliere con dei sacchi la neve.




Lungo tutta la catena dei Càntari si incontrano numerosi cippi di confine in pietra, delle dimensioni di 1 metro di altezza e della circoferenza dai 40 ai 50 cm.
Molti sono ancora conficcati nel terreno, altri inclinati o atterrati
. Rappresentano il confine dell'allora Stato Pontificio con il Regno delle Due Sicilie (o Regno Borbonico).
Su alcuni sono ancora incisi i rispettivi simboli degli stati: da una parte le chiavi di S. Pietro e dall'altra il Giglio Borbonico. Inoltre sono numerati e presentano anche l'anno in cui sono stati posti.



La Madonna del Monte Viglio.
U
na grande manifestazione si è svolta su questi monti il 9 luglio del 2011. Grazie all’interessamento di Mons. Franco Geremia, parroco di Civitella Roveto, con l’aiuto di tutta la popolazione della Valle Roveto è stata posta poco al di sotto della cima del Monte Viglio, una statua della Madonna. Hanno officiato la manifestazione religiosa in quel giorno anche i Vescovi S. Ecc. Mons. Filippo Iannone e S. Ecc. Mons. Giovanni D’Ercole. Per l’occasione è stato creato, al fine di agevolare le persone anziane anche un servizio navetta con l’elicottero. Oltre a numerose autorità civili e militari ed a tantissime persone era presente anche la Banda di Civitella Roveto, la Croce Verde e il Gruppo degli Alpini. Questi ultimi hanno organizzato il pranzo completo per tutti i partecipanti e considerando le problematiche per il trasporto di tutto il necessario è stata un’impresa encomiabile.



Questo è un percorso consigliato dal CAI per raggiungere il monte Viglio (clicca quì).

 
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