Menu principale:
Giuseppe De Blasis
Il dialetto è la nostra vita, la nostra cultura, la nostra storia e non va quindi disprezzato, né dimenticato, ma riscoperto e tutelato.
Pur non essendo ricco e forbito come altri vernacoli, il dialetto civitellese è stato sufficiente per la vita povera ma dignitosa di chi lo ha utilizzato.
Le parole dialettali erano impiegate soprattutto nella civiltà contadina. Oggi molti termini usati nel passato sono scomparsi, sia per l’innalzamento del livello culturale degli abitanti di Civitella Roveto, che ha portato ad un uso maggiore della lingua italiana, sia per l’influenza nella nostra comunità dei dialetti degli altri paesi della Valle, e non solo.
Alcuni vocaboli in uso fino al diciannovesimo secolo non si utilizzano più o si sono modificati: per esempio còcara, derivante dallo spagnolo cuchara, che significa cucchiaio, oggi è diventato cucchiara; vìppëto, che significa bevuto, participio passato del verbo véve, bere, è diventalo bìvëto oppure būto.
Molti vocaboli hanno un’origine nobile: il greco antico (esempio catéjjo che deriva dal greco kateileo), oppure sono parole prettamente latine (esempio curnóno deriva dal latino cornum). Il nostro idioma ha risentito molto anche dell'influsso del napoletano e vi si evincono poi diversi ispanismi e francesismi.
Ho sempre avuto l’intenzione di realizzare un vocabolario del dialetto civitellese, sin da quando, nei primi anni Novanta, curavo la rubrica dialettale nella rivista trimestrale Valle Roveto. L’idea mi è venuta ascoltando il dialetto improprio dei ragazzi di Civitella Roveto o quello di chi si era trasferito altrove e tornava a C¡vitella ogni tanto.
ALCUNI ELEMENTI DI GRAMMATICA CHE SI TROVANO ALL'INTERNO DEL TESTO.
1. L’ARTICOLO
Esiste una regola ben precisa circa l’uso dell’articolo “lu” e “ju”. Si usa “lu”: 1) davanti a quelle parole che nel nostro dialetto non hanno il plurale o che derivano dai neutri latini, es. lu vino il vino, lu cascio il formaggio. 2) Nell’infinto sostantivato: lu vive il vivere; lu magnà il mangiare; lu scappà il correre.
Nei vocaboli che nel dialetto civitellese hanno anche il plurale l’articolo è “ju”: ju mandìlo, i mandìli (la tovaglia, le tovaglie).
Nelle parole che iniziano con la zeta o con la esse impura l’articolo è “ju” al singolare e al plurale invece della “gli” si usa la “i”: ju zinalóno, i zinalùni (grembiule), ju scurfióno, i scurfiùni (varietà di ciliegia).
In certi casi si usano entrambi gli articoli a seconda del significato del sostantivo: ju férro pë stira il ferro da stiro, ju férro pë fërrà il ferro di cavallo; lu fèrro il ferro inteso come minerale o come prodotto usato per l’edilizia:
1a. L’articolo determinativo
Italiano Civitellese
il ju - lu
lo ju
la la
i i
gli i
le lë - li
Esempi:
dammi il pane dammé lu pano
apri lo zaino rrùpri ju tascappàno
la mamma è buona la mamma é bbóna
la ciliegia è matura la ciràscia é fatta
l’asino raglia j’àsëno raglia
i fiori profumano i fiùri addórano
gli uccelli cantano i cillìtti càndano
le pecore sono stanche lë pècure só stràcche
1b. L’articolo indeterminativo
Italiano Civitellese
un - uno nu
una - un’ na
Esempi:
datemi un libro dàtëme nu libbro
dammi una casseruola dàmme na cazzaróla
prendi un sasso pìjja nu sasso
è venuta un’amica é vënuta na cumbàgna
2. GLI AGGETTIVI
2a. Gli aggettivi possessivi
Nel nostro dialetto c’è un’anomalia dovuta alla povertà delle regole grammaticali. Come si potrà notare, infatti, negli aggettivi possessivi maschili e femminili le voci sono tutte uguali tranne che nella prima e seconda persona plurale.
Gli aggettivi possessivi, a differenza della lingua italiana, vengono pronunciati dopo il nome seguendo la regola latina: mentre in italiano diciamo tuo padre o tua madre in civitellese si dice parëto o mammuta.
Maschile singolare Maschile plurale
Italiano Civitellese Italiano Civitellese
mio mé miei mé
tuo té tuoi té
suo sé suoi sé
nostro nòstro nostri nòstri
vostro vòstro vostri vòstri
loro sé loro sé
Esempi:
il mio libro ju libbro mé i miei libri i libbri mé
il tuo gatto ju jatto té i tuoi gatti i jatti tè
il suo cane ju cano sé i suoi cani i cani sé
nostro zio ju zio nòstro i nostri zii i zii nòstri
vostro zio ju zio vòstro i vostri zii i zii vòstri
il loro cane ju cano sé i loro cani i cani sé
Femminile singolare Femminile plurale
Italiano Civitellese Italiano Civitellese
mia mé mie mé
tua tè tue tè
sua sé sue sé
nostra nostra nostre nostre
vostra vòstra vostre vostre
loro sé loro sé
Esempi:
la mia penna la penna mé le mie penne lë penne mé
la tua gatta la jatta tè le tue gatte le jatte tè
la sua cagna la cana sé le sue cagne lë cane sé
nostra zia la zia nostra le nostre zie le zie nostre
vostra zia la zia vostra le vostre zie lë zie vostre
la loro cassa la cassia sé le loro casse lë cassie sé
2b. Gli aggettivi dimostrativi
Singolare Plurale
Italiano Civitellese Italiano Civitellese
questo quisto - stu questi quisti – sti
questa quésta – sta queste quéste – sté
quello quélo quelli quii
quella quéla quelle quéle
Esempi:
questo libro è bello quìsto (stu) libbro é bbéjjo
questi fiori sono tuoi quìsti (sti) fiùri só i tè
questa casa è piccola quésta (sta) casa é zica
queste carte sono utili quéste (sté) carte só bbóne
2c. Gli aggettivi indefiniti
Italiano Civitellese
alcuno cacùno - cacutùno
nessuno nisciùno
ognuno agnuno
parecchio paricchio
qualche ca
3 I PRONOMI
3a. I pronomi personali
Italiano Civitellese
io i
tu tu
egli isso
esso isso
ella éssa
essa éssa
noi nu
voi vu
essi issi
esse ésse
3b. I pronomi indefiniti
Italiano Civitellese
qualcuno cacùno – cacutùno
ognuno agnuno
nessuno nisciùno
qualcosa caccòsa
3c. I pronomi dimostrativi
Italiano Civitellese
questo quisto
quello quélo
stesso stissi
questi quìsti – sti
quegli quī