Il 13 settembre 1925 il Commissario Prefettizio di Genova, on. Broccardi, accompagnato dal comm. Bava, dal comm. Oddone, dal comm. Badano e dal sig. Schiappacasse, costruttore dei tre asili, giunsero a Civitella Roveto accolti dal sottoprefetto di Avezzano, dall'ingegnere capo del genio civile, dal provveditore agli studi, dal Sindaco e da altre autorità della regione. Anche la popolazione con bandiere e musica mosse incontro alla delegazione di Genova inneggiando alla nostra città. I bambini agitavano ramoscelli di olivo, e bandierine italiane. Scambiati i saluti colle autorità, si formò il corteo che si diresse al nuovo asilo. L'edificio è semplice e sobrio; risalta su tutte le costruzioni che ha d'attorno, ed è circondato da un bel giardino, chiuso da una cancellata. È arredato con signorilità e buon gusto e risponde a tutti i requisiti dell’igiene edilizia e scolastica, inondato com' è di aria e di luce. Le autorità, dopo aver visitato e ammirato l’edificio, che per la circostanza era imbandierato ed inghirlandato, entrarono nell'aula maggiore per la cerimonia della consegna. Prese per primo la parola l'on. Broccardi, Commissario Prefettizio della nostra città, e rievocò i giorni di dolore nei quali Genova accorse in soccorso dei fratelli della Marsica, e la deliberazione presa di costituire, coi fondi sopravanzati, un comitato per la ricostruzione della terra desolata dalla immane catastrofe, costruendo tre asili infantili, uno per ciascuno dei comuni di Civitella Roveto, Civita d' Antino e Morino, ed infine la gioia di Genova nell' assolvere oggi all'impegno assunto facendo consegna degli asili ai rispettivi Sindaci. Aggiunse che ciascun edificio sarà dotato d'un reddito annuo di 3.600 lire come contributo alle spese di esercizio. Concluse il suo dire accennando ai sentimenti di fratellanza e di amore che Genova nutre verso le popolazioni della Marsica, così dolorosamente colpite. Le parole dell’on. Broccardi furono accolte da applausi ed evviva a Genova, mentre da fuori giungevano le note della marcia reale e salve di gioia. All’ on. Broccardi risposero il Sindaco, un sacerdote e un maestro esaltando I' atto munifico compiuto dal popolo della Liguria e quello del forte e gentile Abruzzo sui campi della vittoria, dove le due regioni confusero il sangue generoso dei loro figli per la grandezza dell’Italia.