Settembre - Alla scoperta di Civitella Roveto

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Settembre

UNO SGUARDO NEL PASSATO
Molti ancora ricordano le sofferenze dei nostri paesi dal settembre 1943 al principio del giugno 1944. In quel periodo la Valle Roveto diventò terra di nessuno; occupata dalle truppe tedesche, non molto distanti dal fronte di Cassino, fu dimenticata dal Governo responsabile, che si era riformato nell’Italia settentrionale dopo gli avvenimenti del 25 luglio e dell’8 settembre 1943. Gli abitanti dei nostri paesi, abbandonati al loro destino, senza mezzi e senza grandi risorse, consumarono in breve tempo le provviste  accumulate con difficoltà, trascorrendo quei mesi nella paura e tra grandi disagi.
Dal febbraio 1944 fino all’8 giugno 1944 (i nonni ci raccontano che era il giorno del Corpus Domini), per la maggior parte dei civitellesi iniziò “GLIU SCAPPA SCAPPA”. La gente, impaurita da bombardamenti e dalle invasioni tedesche, fuggiva e cercava riparo lontano dal paese, si  nascondevano nelle stalle in campagna o in montagna.
Per iniziativa del parroco don Francesco Degni,  dal 17 al 22 settembre 1946, a Civitella Roveto si tenne il II Congresso Eucaristico di Plaga (il I° si tenne a Morino nel 1935). Numerosissima fu la partecipazione delle popolazioni della Valle Roveto e della Diocesi di Sora. Il congresso riaccese un po’ di speranza, di pace, portò uno spirito di rinascita in ogni persona che aveva sopportato sofferenze, gravi lutti, distruzioni, a causa della guerra appena terminata.
Il III Congresso Eucaristico si ebbe sempre a Civitella dal 12 al 19 settembre 1971 su iniziativa del parroco don Franco Geremia. Molte furono le manifestazioni civili e religiose alle quali parteciparono ospiti illustri.
Tutti ricordano le stupende giornate che hanno caratterizzato il IV Congresso Eucaristico di Plaga, celebrato a Civitella Roveto dal 14 al 22 settembre 1996, grazie al nostro insostituibile Don Franco. Giornate indimenticabili. Nello scrigno dei ricordi più cari molti custodiscono soprattutto la giornata dell’Udienza Pontificia. Che emozione, che gioia! Il Papa ha sfiorato le nostre mani!

SAPETE CHE…

Agli inizi di settembre uomini e donne, soprattutto giovani, si riunivano nelle case a “scartuccià
”. Con mani abili e veloci liberavano le pannocchie dalle brattee mentre si facevano scherzi, si raccontavano aneddoti, cantavano…Che gioia quando il più fortunato trovava “gliu mazzocco ruscio” (pannocchia rossa): si poteva dare un bacio alla ragazza o al ragazzo che piaceva. In questa occasione si ballavano salterelli e tarantelle.
Le brattee non venivano buttate. Le nonne le infilavano, tramite una grossa asola chiamata “puciarola
”, nei loro materassi e le rinnovavano ogni anno. I nonni raccontano che per questo le notti non erano silenziose, ma animate da dolci fruscii.

PROVERBI

• “Cu settemmaro callo i assutto se fa ogni frutto

Settembre caldo e asciutto fa maturare ogni frutto.
• “Agliu meso d(e) settemmaro la frutta c(e) sta sembre

Nel mese di settembre la frutta c’è sempre.

VOCABOLI DIALETTALI

RANURISO
: granturco
SIMMUIA
: crusca.

VECCHIA FILASTROCCA

Zighirò, zighirò
Fa lu pano a chi lu vo.
I lu vo gl’ancareglio,
gl’ancareglio se purduto
i gliu cioppo e r(e)vunuto.


GIOCHI DEI NONNI

PIASTRELLONO

Gioco con monete metalliche che i nonni conservavano accuratamente dentro la scatoletta della cromatina (lucido per le scarpe).
Si posa un barattolo vuoto a terra, ogni giocatore vi punta una moneta. Si fa la conta per chi deve tirare per primo “gliu piastrellono
” (sasso appiattito), con il quale deve cercare di colpire il barattolo. Le monete schizzeranno in aria e il giocatore vincerà quelle che ricadranno più vicine “agliu piastrellono”. Il gioco continua con gli altri partecipanti fino alla vincita totale di tutte le monete.

CONSIGLI DELLA NONNA

LA RICETTA PER LA LACCA
È proprio vero: gli oggetti laccati non si devono mai trattare con acqua perché si screpolano. Meglio spalmarli con un po’ di farina inumidita in olio di oliva. Ne preserverete la lucentezza.

RICETTA

BRODO D(E) CAGLINA
(gallina) CU LLA “STRACCIARELLA” (stracciatella)
Alzarsi di primo mattino, proprio come facevano le nonne, e mettere a bollire la gallina (vecchia naturalmente!).
Preparare la stracciatella sbattendo uova, parmigiano, sale, un po’ di farina e la buccia grattuggiata di un limone. Colare il brodo, portarlo ad ebollizione e mescolarvi la stracciatella.

Realizzato dalla Classe Quinta della Scuola Elementare “R. RIPANDELLI” di Civitella Roveto nell'anno scolastico 2003-2004.
Insegnante: Maria Teresa Alfano
Alunni: Edoardo Alfano, Veronica Corradi, Antonio De Filippis, Marta Fabiani, Sanid Izeti, Eliana Mariani, Fernando Morelli, Raffaele Morelli, Valerio Renzi, Simone Sabatini, Vittoria Sauli, Valerio Tolli.


 
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