Menu principale:
UNO SGUARDO NEL PASSATO
Il 22 novembre del 1663 appare per la prima volta in un documento la chiesa della Madonna delle Grazie di Civitella Roveto. La chiesa o cappella, come è scritto nel documento, ricevette quel giorno il vescovo di Sora Maurizio Piccardi, venuto a Civitella per la visita pastorale della chiesa di San Giovanni Battista. Riportiamo le parole del documento: “Venendo da Civita, presso il fiume, il vescovo Piccardi, fu salutato dal governatore Giacinto Covetto e dalle autorità di Civitella. Il vescovo si portò poi nella cappella della Madonna delle Grazie, dove lo aspettava il clero; assunse le vesti più lunghe violacee, rocchetto, mozzetta e berretto grande; cantando il Te Deum fu accompagnato alla chiesa di San Giovanni Battista”.
SAPETE CHE…
Il primo novembre (Ognissanti) la statua di San Giovanni Battista viene riposta nel suo altare nella cappella laterale, dopo essere stata al suo posto d’onore per tutta la durata dell’estate. Anche in questa occasione si eleva al Santo patrono il trituo di ringraziamento.
Dopo la festa di Ognissanti, si iniziava “a ruspà”, ognuno poteva infatti raccogliere nei castagneti le castagne lasciate a terra dai proprietari.
L’11 novembre, festa di San Martino, era un giorno importante dell’annata agraria: la svinatura. Una volta i produttori di vino organizzavano cenette ed invitavano amici e collaboratori (solo uomini) per far assaggiare loro il vino novello. Si racconta che in queste occasioni si cucinava agli invitati il gatto e, una volta terminata la cena, qualcuno iniziava a miagolare insistentemente finchè ci si impressionava e si provava disgusto per ciò che si era mangiato. Non si sa se venisse cucinato veramente il gatto o fosse solo uno scherzo!
PROVERBI
• “A San Martino s(e) stura la otte i s’assaggia lu vino”
A San Martino si stappa la botte e si assaggia il primo vino.
• “S(e) a novemmaro sindi i toni, i raccoti so bboni”
Se a novembre si sentono i tuoni i raccolti saranno buoni.
VOCABOLI DIALETTALI
CACCIAMANITTI: pezzi di stoffa usati per fasciare i neonati.
USTAREGLIO: girello
VECCHIE FILASTROCCHE
Ciocca p(e)lata
Cu trenda capigli
Tutta la notte t(e) canda gl’arigli
I gl’arigli tao candato
Bonasera cioccap(e)lato.
Piripiragno piripiragno
Tando m’abbusco
I tando m(e) magno.
GIOCO DEI NONNI
GUERRA FRANCESE
Si schierano due gruppi di ragazzi a una distanza di 20-30 metri. Si fa la conta per iniziare il gioco.
Il primo ragazzo va all’attacco del gruppo avversario, deve cercare di toccare con la mano un “nemico” e scappare per non farsi prendere dallo stesso, se non ci riesce viene fatto prigioniero. Parte poi all’attacco un ragazzo del secondo gruppo e ricomincia il gioco. Vince chi ha preso più prigionieri .
CONSIGLI DELLA NONNA
UN COLLETTO DELICATO
Quando volete pulire un colletto di renna, stendeteci sopra una manciata di farina di granoturco e strofinate fino a che la farina non cambia colore. Se sono rimaste ancora tracce di unto, ripetete l’operazione. Funziona purchè non lasciate accumulare troppo sporco.
UN’ANTICA RICETTA
FASCIUIATA
Far cuocere i fagioli con cotiche, osso di prosciutto… sedano, cipolla.
In un paiolo mettere acqua e sale; versare a piccole dosi la farina di mais e mescolare lentamente con gliu "cannio" (mattarello) fino ad ebollizione. Aggiungere i fagioli ben cotti e girare ancora per altri 5-10 minuti.
Versare poi la fasciuiata ottenuta sulla "spianatora" o "scifa" (ripiani di legno) stendere bene con cucchiai di legno e…Buon appetito!
Realizzato dalla Classe Quinta della Scuola Elementare “R. RIPANDELLI” di Civitella Roveto nell'anno scolastico 2003-2004.
Insegnante: Maria Teresa Alfano
Alunni: Edoardo Alfano, Veronica Corradi, Antonio De Filippis, Marta Fabiani, Sanid Izeti, Eliana Mariani, Fernando Morelli, Raffaele Morelli, Valerio Renzi, Simone Sabatini, Vittoria Sauli, Valerio Tolli.