Maggio - Alla scoperta di Civitella Roveto

Vai ai contenuti

Menu principale:

Maggio

UNO SGUARDO NEL PASSATO
Pochi mesi dopo il terremoto, il 24 maggio 1915, l’Italia entrava in guerra contro l’Austria. In quelle tragiche vicende militari furono coinvolti anche molti giovani della nostra Valle, costretti a combattere nelle trincee con lunghe attese e improvvisi assalti. Furono 301 i caduti dei comuni della Valle Roveto. Nei capoluoghi e nelle frazioni lapidi e monumenti ricordano ancora oggi i nomi di quei valorosi morti per la patria.
Riportiamo la testimonianza di un combattente:  "Venti e più giorni di quella vita ci avevano mutato in orsi, ci avevano sfiniti: eppure si resisteva lì con tenacia, tra i violenti temporali che ogni notte allagavano le trincee, ed il sole ardente che ci soffocava durante il giorno, tra i cadaveri insepolti e il colera. Si respingevano in frequenti attacchi nemici e si cercava, con azioni parziali e con assidui lavori di zappa, compiuti sotto le bocche dei fucili avversari, di strappare al nemico qualche altro di quei sassi… "


SAPETE CHE…

Il giorno dell’Ascensione, chiamata in dialetto “l’Ascenza”, veniva festeggiato di giovedì. Si mangiavano (e si mangiano ancora oggi) i “ranati”, zuppa di legumi e cereali fatta appositamente per l’occasione, la cui preparazione è molto laboriosa.
Ogni ingrediente, grano, granturco, orzo, fagioli, lenticchie, ceci, cicerchie, era messo “a recresce
” (a bagno) separatamente; il granturco veniva messo in ammollo 5-6 giorni prima, in quanto più duro. I vari semi venivano messi insieme in una pentola di coccio (pignata) con guanciale, cotiche, zamponi di maiale e fatti cuocere per lungo tempo. A cottura ultimata vi si aggiungeva tanta mentuccia. Questo era un piatto anche costoso; solo alcune famiglie preparavano “i ranati” in grandi quantità per essere offerti, come voleva la tradizione, ad amici e parenti. Dovevano essere mangiati in 7 case diverse (qualcuno dice 13). I “ranati” sono un piatto cerimoniale di natura agraria, indicano il passaggio dall’inverno all’estate: con i ranati si mangiano i residui dell’inverno (sementi avanzate) e si propizia l’abbondanza della nuova annata agricola.
I semi indicano il germe della vita, i residui del maiale, animale molto importante nell’economia contadina, sono simbolo di fertilità, e infine la mentuccia nuova, fresca erba primaverile.
I primi giorni di maggio si costituiva l’associazione dei pastori, arrivava il momento “d(e) ‘nfrascà”. I pastori si riunivano, in associazioni di 8-10 membri ciascuna, presso i pascoli in montagna chiamati “mandre”. Qui si stabilivano per tutto il periodo estivo, da qui partivano per andare a pascolare le loro greggi e qui preparavano il formaggio.

PROVERBI

“All’Ascenza lu rano spiga i l’orzo cumenza”

Il giorno dell’Ascensione il grano e l’orzo incominciano a crescere.
“Maggio cu ju vento, cuntadino cundendo”

Maggio ventoso, contadino contento.

VOCABOLI DIALETTALI

CANNIO
: mattarello.
SCUMMAREGLIO
: mestolo.

VECCHIA ORAZIONE

A letto a letto m(e) n(e) vaglio cu sett’angili:
tre angili agli peti i quattro da capo.
La Vergine Maria agliu custato, i gl’angelo S(e)rafino:
- Bbona morte i bbona fine -.
Chi la dice, chi la sa,
‘m Paradiso s(e) Dio vurrà.


GIOCHI DEI NONNI

PITICCHIA PUTOCCHIA
(Gioco di gruppo con i bottoni)
Si scavano delle piccole buche nel terreno in cui si cerca di far entrare i bottoni con colpetti di pollice e indice (piticchiate). Vince chi porta per primo il proprio bottone dalla linea di partenza alla buca.

CONSIGLI DELLA NONNA

ACQUA E SALE, NIENTE MUFFA
Vi attende una montagna di panni da stirare?! Se non siete sicure di finire tutto oggi, inumiditela con acqua e sale. Eviterete che prenda odore di muffa, anche se ne rimanderete un po’ a domani.

UN’ANTICA RICETTA

TACCUNELLE
(pasta tagliata a forma di quadretti), PISCEGLI (piselli), VENTRESCA (pancetta)
Scaldare in un tegame una cucchiaiata di strutto, unire un paio di cipolle affettate (meglio cipolline novelle), appena prenderanno colore unire anche la pancetta a dadini, lasciare rosolare. Aggiungere i piselli, sale, pepe, pomodoro. Quando i piselli sono pronti, lessare le "taccunelle
" naturalmente ammassate e tagliate precedentemente. Togliere dalla pasta un po’ di acqua di cottura e aggiungere il sugo con i piselli. Mescolare e servire.


Realizzato dalla Classe Quinta della Scuola Elementare “R. RIPANDELLI” di Civitella Roveto nell'anno scolastico 2003-2004.
Insegnante: Maria Teresa Alfano
Alunni: Edoardo Alfano, Veronica Corradi, Antonio De Filippis, Marta Fabiani, Sanid Izeti, Eliana Mariani, Fernando Morelli, Raffaele Morelli, Valerio Renzi, Simone Sabatini, Vittoria Sauli, Valerio Tolli.



 
Torna ai contenuti | Torna al menu