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UNO SGUARDO NEL PASSATO
Il 17 febbraio 1869 arrivarono nella Valle Roveto tre carri con tutto l’occorrente per fissarvi il telegrafo militare e combattere più facilmente i briganti, senza dar loro un momento di respiro. La stazione principale era stata fissata a Civitella Roveto.
Il mattino del 27 febbraio 1868, otto briganti fermarono sotto Morino la diligenza per Sora. Rubarono un orologio e del denaro ad un capitano dei bersaglieri che, diretto a Napoli, proveniva insieme alla moglie da Tagliacozzo. Scarichi di fucileria seguirono tra i briganti e i carabinieri del luogo.
Nei giorni di febbraio 1915 continuava l’opera di soccorso organizzata dallo stato italiano a favore dei terremotati. Reparti dell’esercito, aiutati dai sopravvissuti che cercavano tra le macerie i loro cari, lavoravano ininterrottamente sotto la pioggia e il vento impetuoso.
SAPETE CHE…
Anche nei nostri paesi, come in gran parte d’Italia, il Carnevale era ancora vivo agli inizi del secolo, vera festa per bambini e adulti. Era caratterizzato da sfilate di gente con volti anneriti, maschere d’animali, di demoni e travestimenti con inversione sessuale, vi erano anche carri trainati da animali.
Nelle case si giocava a “jatta ceca” (gioco di gruppo). Sul tavolo si ponevano patate, cipolle, uova sode. Si sceglieva la persona da bendare dopo aver fatto la conta: “Curt(e)lluzzo. Curt(e)lluzzo chi si gliu venne i chi si gl'attacca, c(e) sunemo la tricche tracca...”
Con gli occhi bendati e un coltello in mano si cercava di tagliare ciò che si trovava sul tavolo. Era fortunato chi riusciva a spaccare le uova che poteva così mangiare. Che lusso! Eh sì! Ai bambini piaceva tanto mangiare l’ovetto che la mamma scaldava tra la cenere calda del camino. Questo purtroppo succedeva solo quando si era malati! Le uova erano alimento prezioso, servivano anche per fare il baratto con il negoziante e i vicini di casa.
Dal sabato al lunedì precedente il “martedì grasso”, si celebravano, e si celebrano tuttora, le “Quarant’ore”: gli uomini iscritti alle due Confraternite di San Giovanni e del S.S. Sacramento si alternano in vari turni per vegliare la particola esposta. Però ci raccontano i nonni che la Chiesa allora, a differenza di oggi, era gremita di gente
PROVERBI
• “ S(e) febbraro ne frebbarea, marzo i brile n(e) rapparea”.
Se nel mese di febbraio ci sarà bel tempo, nei mesi di marzo e aprile bisogna aspettarsi quello brutto.
• “Si piove i fiocca alla cann(e)lora dall’immrno semo fora, s(e) fa solo suleglio all’immerno semo drendro”.
Se piove o nevica il giorno della Candelora l’inverno è terminato, se il sole fa capolino tra le nuvole allora siamo ancora in inverno.
VOCABOLI DIALETTALI
ACCANDOSCIATE: Avvicinati.
ARREQUIATE: Calmati.
VECCHIA FILASTROCCA
Quanno tata porco piglia
s(e) rallegra la famiglia.
Quanno e ora d(e) magnà
tutti a piagne
i a suspirà.
GIOCHI DEI NONNI
BATTI MURO: gioco di gruppo con monete metalliche.
Il primo giocatore, scelto con la conta, batte sul muro una moneta che cadrà a terra, il secondo batte con un’altra moneta cercando di farla ricadere vicina a quella dell’avversario. Se riesce ad avvicinarsi entro la misura prestabilita vince la battuta e prende la moneta giocata dal primo battitore.
CONSIGLIO DELLA NONNA
E TUTTO BRILLA…
L’ideale per pulire oggetti di cristallo intagliato è usare un bel pennello da barba ben insaponato.
E poi, naturalmente, sciacquare bene…
UN’ANTICA RICETTA
PALLOCCO
Impastare farina di granturco con acqua e anche “sfrizzui”.
Poggiare la pasta ottenuta sulla "spatorcia" (tagliere di legno) e adagiarla sopra la "piacina" calda (piano del camino). Ricoprire la pizza "cu gliu coppo" (coperchio fondo di ferro) e con la brace, alimentare con un po’ di fuoco. Aspettare la cottura per trenta minuti.
Realizzato dalla Classe Quinta della Scuola Elementare “R. RIPANDELLI” di Civitella Roveto nell'anno scolastico 2003-2004.
Insegnante: Maria Teresa Alfano
Alunni: Edoardo Alfano, Veronica Corradi, Antonio De Filippis, Marta Fabiani, Sanid Izeti, Eliana Mariani, Fernando Morelli, Raffaele Morelli, Valerio Renzi, Simone Sabatini, Vittoria Sauli, Valerio Tolli.