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UNO SGUARDO NEL PASSATO
Il 20 agosto 1902 fu terminata l’ultima tratta della ferrovia che, partendo da Sora, collegava i paesi della Valle Roveto con il centro di Avezzano dando inizio ad una nuova vita con grande speranza.
Con l’entrata in funzione della vaporiera andarono in pensione la diligenza con i cavalli, il vetturale e le “poste” dislocate lungo la strada nazionale del Liri, luoghi utilizzati per il cambio dei cavalli, per il rifornimento dei viveri e per il riposo dei viandanti.
La diligenza svolgeva anche il servizio postale.
SAPETE CHE…
Molti anni fa nelle case non c’era elettricità, non c’era acqua, non c’era il bagno…non c’era la lavatrice! Le nonne lavavano i panni facendo “la ucata”.
Ma come facevano?
Passavano la cenere di legna di quercia (non di castagno poiché macchiava il bucato), mescolavano con acqua e facevano bollire, si otteneva così la “lisciia”. Insaponavano i panni con sapone, fatto in casa con il grasso del maiale, li ponevano a zig-zag (per far filtrare meglio la lisciia) in casse di legno o nei “callaruni”.
Con molta cura disponevano prima le lenzuola, poi le tovaglie, gli asciugamani, poi la biancheria più piccola e infine le “spare” (teli da cucina) perché più sporche. Versavano, quindi, la lisciia, e “’ngufanevano”, cioè pressavano i panni per farla penetrare bene .
Li lasciavano a mollo per almeno 8 ore. Successivamente “scufanevano”, toglievano i panni dalle casse o callaroni, li mettevano nelle bagnarole di zinco e andavano a sciacquarli lungo le rive del fiume, non solo durante i mesi caldi, ma anche in pieno inverno. Spesso dovevavo rompere il ghiaccio per sciacquare i panni. Chissà quante storie avrebbe da raccontarci il nostro fiume Liri?!
PROVERBI
• “ D’agosto tanda calura, ma si piove poco dura”.
• “Agosto capo l’immerno”
In agosto fa molto caldo, ma se incomincia a piovere è finita l’estate.
VOCABOLI DIALETTALI
P(E)RTECALLO: arancia.
P(E)RCOCA: albicocca.
VECCHIA ORAZIONE
GLIU VERBO
Verbo saccio i verbo voglio di’,
quelo ch(e) disse Gesù Nostro Signore
appresso alla Croce: “voglio morire”,
per ricoprire noi peccatori.
Guarda la Croce come è alta i bella,
stira nu braccio in cielo i uno in terra.
Ju munno e fatto pi i passiggeri,
i passiggeri n(e) ‘nso né picculi i né grandi,
appresso ci ieva San Giuanni,
San Giuanni ch(e) ‘ntorno ci ieva
nu libbro d’oro mmani ju purteva,
Maria parla i ddice:
chi sa ju Verbo ch(e) si ju dice,
chi ni ju sa, si ju cerca d(e) ‘mbarà
ch(e) l(e) pene dell’inferno scampera.
Chi si ju dice tre volte al dì e cummo
S(e) s(e) cunf(e)ssesse ogni otto dì,
chi si ju dice tre ote la notte
n(e) ‘mpo murì mai d(e) mala morte.
GIOCHI DEI NONNI
QUATTRO PUNTUNI
Si disegna un quadrato per terra i cui angoli verranno occupati da quattro ragazzi, mentre un quinto si disporrà al centro. I quattro ragazzi che stanno sugli angoli si scambieranno il posto correndo e quello che sta al centro cercherà di occuparne uno. Il ragazzo che perderà l’angolo andrà al centro e il gioco ricomincierà. Chi avrà occupato per più volte il centro pagherà una penitenza.
CONSIGLI DELLA NONNA
SEGNI DI VECCHIAIA
Lo specchio è cosparso di macchioline nere? Segno di vecchiaia. Ammorbiditele con olio di oliva e dopo un paio di ore cercate di toglierle senza graffiare la superficie usando un foglio di giornale o carta velina appallottolati.
Realizzato dalla Classe Quinta della Scuola Elementare “R. RIPANDELLI” di Civitella Roveto nell'anno scolastico 2003-2004.
Insegnante: Maria Teresa Alfano
Alunni: Edoardo Alfano, Veronica Corradi, Antonio De Filippis, Marta Fabiani, Sanid Izeti, Eliana Mariani, Fernando Morelli, Raffaele Morelli, Valerio Renzi, Simone Sabatini, Vittoria Sauli, Valerio Tolli.